Nanà e i canti medicina 💚
💚Nanà💚
Ho incontrato la musica medicina nel 2020 nella yurta Nanà (la nonna) immersa in un meraviglioso bosco di querce sull’Appennino Tosco-Emiliano. I tre “musici” intonavano canti meravigliosi dedicati agli elementi della Natura, accompagnandosi con chitarre, tamburi, sonagli e maracas e il loro canto, unito al mio e a quello delle persone presenti, si diffondeva spontaneo nel bosco come il canto degli uccelli. Venni immediatamente trasportata in un mondo "altro" dove mi sentivo leggera, in pace e armonia con me stessa, con le persone che mi circondavano e con il mondo intero. Nessun pensiero, nessuna preoccupazione, ansia o dolore in questo spazio/tempo fuori dal tempo, solo il battito forte del mio cuore e un grande senso di pace. Quel giorno ed i giorni a seguire sentii una energia fresca, pulita, rinnovata e vibrante in tutto il mio essere. E un grande senso di gratitudine.
Da allora, innamorandomi perdutamente di questa musica, ho preso in mano una chitarra, ho imparato alcuni accordi e il canto è diventato la mia pratica quotidiana. E insieme allo Yoga, allo Zen Shiatzu e allo stare nella natura, un altro modo per prendermi cura di me e delle persone che amo.
I canti medicina hanno questo grande potere: entrano gentili e andando a toccare corde molto profonde, facilitano una visione più chiara, risvegliano i sensi e spalancano i cuori.
Così avviene l’alchimia.
La musica è incanto, è incantesimo, è potere la cui vibrazione veicola l'energia della vita.
Ma cosa sono i Canti Medicina?
Sono canti sacri legati a varie tradizioni: canti sciamanici utilizzati nei cerchi di guarigione, icaros de la selva, mantra, preghiere dedicate alla Natura.
Il canto ha in sé un grande potere di guarigione, sia a livello fisico che emozionale, è un linguaggio universale che arriva dritto al cuore e inonda tutto di amore e gratitudine: è pregare, è ringraziare, è vibrare insieme attraverso canzoni che parlano al cuore, aprono spazi, riportano in contatto con l'essenza, fanno fluire le nostre emozioni, sanando dolcemente le nostre ferite.
Non è qualcosa che ha a che fare con la logica: quando canti la mente si zittisce, le credenze iniziano a vacillare, perché la mente non conosce il linguaggio del canto (la mente parla, non canta).
Il canto ha radici nel cuore ed è un salto nell’ignoto: non sai dove stai andando, è la voce che ti porta là dove devi andare. Anche quando la voce si spezza, si rompe, diventa roca, abbi fiducia: è proprio lì che il canto può aprire chiare visioni e nuove comprensioni.
Buona pratica 🙏💚
Se vuoi saperne di più su Nanà, Shankara e i suoi meravigliosi canti visita il sito:
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A partire dal 26 settembre 2024 ci incontreremo tutti i giovedì alle 18:00 alla Corte delle Madri di Bereguardo (PV) per unire le nostre voci in un'unica voce. Vi aspetto 🙏😀
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